Materiali Metallici

M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello

materiale ferroso sono traducibili sugli altri materiali metallici. Per esigenze didattiche in molti casi si farà riferimento ai metalli puri ed alle leghe a due componenti; nella realtà industriale non si ha quasi mai a che fare né con gli uni né con le altre ma con materiali assai complessi costituiti da un elevato numero di elementi, alcuni desiderati, altri tollerati ed altri, infine, contenuti ai livelli più bassi compatibili con le prestazioni richieste e con i prezzi di mercato. Così, ad esempio, parleremo di ferro anche se il ferro puro non ha grande interesse applicativo; di acciai e ghise come leghe di ferro e carbonio anche se i prodotti commerciali contengono sicuramente tenori non trascurabili di manganese e silicio (elementi tollerati o messi deliberatamente in lega per ottenere prestazioni particolari) e di zolfo e fosforo (elementi nella maggior parte dei casi non desiderati, ma tollerati in molte applicazioni purché al di sotto di livelli standard, come ad esempio 0,035%, a scanso di elevati costi di fabbricazione). Nel materiale reale saranno inoltre presenti “corpi” estranei, come le inclusioni non metalliche (ossidi, solfuri, silicati … non metallic inclusions ), eliminabili durante la permanenza del metallo allo stato liquido con costi tanto maggiori quanto più “pulito” deve essere il materiale. Distinguere quindi in una “ricetta compositiva” di un materiale metallico reale la funzione di uno o più elementi dalla presenza di elementi, fasi o particelle non caratterizzanti, sarà un obiettivo primario di questo testo.

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