Materiali Metallici
M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello
I - INTRODUZIONE Per il tecnologo e l’ingegnere il materiale metallico, impiegato quasi solo in lega, è quello più utilizzato per la costruzione di macchinari e strutture nel settore industriale mentre, nel settore civile, è più utilizzato il cemento. Manufatti metallici come armi, utensili, attrezzature, gioielli, vengono costruiti ed impiegati da almeno cinque millenni, ma solo negli ultimi due secoli si è cominciato a capire le ragioni ed i meccanismi che permettono al metallo di fornire certe prestazioni e come intervenire per modificarle. La conoscenza teorica e pratica dei materiali non può prescindere da un inquadramento scientifico che possa indicare all’utilizzatore le potenzialità della materia che tratta. Lo scopo di questo testo è di richiamare succintamente le basi chimiche e fisiche applicate allo stato solido, in condizioni ideali, per interpretare e modificare i comportamenti e le prestazioni dei materiali metallici reali, privilegiando gli aspetti pratici. La definizione di metallo varia secondo il punto di vista adottato: il chimico ne evidenzia la disponibilità degli elettroni più esterni a formare il legame metallico, il fisico prende in considerazione la buona conducibilità ( conductivity , italianizzato in conduttività) sia termica sia elettrica, l’ingegnere industriale si occupa di leghe ( alloys ) più che di metalli puri ed è interessato a proprietà come la resistenza meccanica ( mechanical strength ), la duttilità ( ductility ), la tenacità ( toughness ). I metalli sono presenti in natura per lo più nella forma ossidata costituendo minerali di diversa complessità
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