Materiali Metallici
M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello
Prendendo alcuni punti di riferimento (1,2,3 e 4 in figura XI.1) e ipotizzando che sia il materiale che quello d’apporto siano una generica lega Fe-C, si può ricostruire il ciclo termico cui questi punti sono sottoposti nel corso della saldatura. Con riferimento alla figura, il punto 1 sta sull’asse del cordone di saldatura, il 2 sul lembo, il 3 sta abbastanza lontano da non raggiungere la temperatura di fusione mentre il punto 4 è così lontano da essere quasi indifferente a tutto il processo. Durante la saldatura ogni punto si riscalda a partire dalla stessa temperatura ambiente e raggiunge una temperatura massima che per i punti 1 e 2 è superiore alla temperatura di fusione, per il 3 è inferiore alla temperatura di fusione ma superiore ad A c1 ed A c3 mentre per il 4 è un riscaldamento senza alcuna trasformazione. Nella figura XI.2 sono riportate le curve tempo/temperatura a partire da uno stesso tempo zero convenzionale. La storia termica del punto 4 è la più semplice da descrivere perché la temperatura oscilla in un intervallo in cui non si verifica alcun fenomeno di interesse ed il materiale non modifica alcuna caratteristica. Le prime tre curve, invece, subiscono dei trattamenti termici sul tipo di quelli già descritti con la differenza che il riscaldamento è molto brusco e la permanenza a temperatura è troppo breve per poter utilizzare in modo corretto i diagrammi del tipo CCT. Si ottengono pertanto zone caratteristiche in cui tutti i punti hanno raggiunto e superato: • le temperature di fusione (zona fusa),
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