Materiali Metallici

M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello

lama d’acqua, se interessa favorire od ostacolare particolari trasformazioni strutturali, che vanno dall’affinamento del grano fino ad una vera e propria tempra. Più spesso il laminato viene lasciato raffreddare naturalmente; nel caso di avvolgimento in bobine si produce un raffreddamento molto disomogeneo tra spire centrali e periferiche e tra cuore e bordi, con una maggior permanenza ad alta temperatura del cuore delle spire centrali, cui corrisponde una differenza di proprietà meccaniche nel prodotto commerciale. Nel caso degli acciai la temperatura di ricristallizzazione è dell'ordine dei 500-600°C; quindi una lavorazione a caldo è decisamente condotta al di sopra della temperatura ambiente, mentre una lavorazione a freddo non significa necessariamente che il materiale non sia a temperatura superiore a quella ambiente. Le laminazioni convenzionali sono eseguite a caldo così da avere condizioni di sollecitazione meccanica sui cilindri meno sfavorevoli e minore potenza impegnata. Nella laminazione controllata, invece, la temperatura finale del laminato può entrare nel campo “freddo” così da poter affinare la struttura austenitica e guidare la trasformazione austenite ⇒ ferrite verso la formazione di grani di piccole dimensioni. La trasformazione γ ⇒ α avviene in modo diverso se parte da grani austenitici ricristallizzati o non: se le ultime passate sono effettuate a temperatura sufficientemente bassa da non permettere la formazione di grani austenitici, si ottiene una struttura finale a grani ferritici fini ed uniformi.

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