Materiali Metallici

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superficie), gli acciai maraging, le ghise al Cr ed al Cr Al. Nel caso della nitrurazione liquida, il trattamento può essere effettuato in un bagno di sali fusi (cianuri alcalini) posto a 570°C. Esso è applicabile agli acciai non legati ed agli acciai da nitrurazione legati. L’apporto di azoto è assicurato dalla decomposizione dei cianati formati per ossidazione dei cianuri: 4 NaCN + 2O 2 ⇒ 4 NaOCN 4 NaOCN ⇒ Na 2 CO 3 + 2 NaCN + CO + N 2 Il bagno nitrurante è anche leggermente carburante, ma, alla temperatura di trattamento, il fenomeno preponderante è quello di nitrurazione. Lo strato che si forma ha una struttura complessa: • una zona superficiale sottile, ricca in azoto e contenente dei nitruri del tipo ε (Fe 2-3 N), molto resistente al grippaggio ed all’usura (10-20 µ m); • una zona di diffusione (con uno spessore massimo di 0,5 mm) corrispondente a quella ottenuta con la nitrurazione gassosa. Essa raggiunge delle durezze elevate solo nel caso di acciai al Cr e con Al. La nitrurazione liquida è meno indicata della nitrurazione gassosa ad ottenere uno strato nitrurato spesso (>0,3mm). La nitrurazione ionica, di recente introduzione, permette l’introduzione dell’azoto a partire dagli ioni di un plasma ottenuto mediante una scarica elettrica di qualche centinaio di Volt in un ambiente di N 2 + NH 3 a bassa pressione. I pezzi da trattare costituiscono il

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