Materiali Metallici
M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello
Considerando la differenza nel tenore di C fra il cuore e la superficie, si può schematizzare che la trasformazione A → M avvenga prima al centro del pezzo, quindi sulla superficie. Durante la prima trasformazione, quella relativa al cuore del pezzo, la dilatazione conseguente alla trasformazione A → M risulta impedita dalla contiguità fisica con lo strato superficiale cementato, che risulta ancora austenitico. Ricordando che il pezzo non è sottoposto a sollecitazioni esterne e che, quindi, la sommatoria degli sforzi interni deve essere in ogni istante nulla, quest’impedimento implicherà la nascita nel cuore del pezzo di uno stato di sollecitazioni di compressione, equilibrato nello strato superficiale da uno stato di sforzi di trazione. Continuando a raffreddare il pezzo, si attraverserà l’intervallo di temperature M s -M f relativo allo strato superficiale cementato. In questa fase, è lo strato superficiale che subisce una trasformazione martensitica con aumento di volume. L’aumento risulterà parzialmente impedito dalla contiguità fisica con il cuore del pezzo che si è precedentemente trasformato, impedimento che implicherà la nascita di uno sforzo residuo di compressione che agisce sullo strato superficiale e di trazione, di entità non elevata, nel cuore del pezzo, distribuzione delle sollecitazioni interne che risulterà invariata fino alla temperatura ambiente. La presenza di uno stato di sollecitazioni residue di compressione nello strato superficiale
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