Materiali Metallici
M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello
simile a quello di servizio. Meglio ancora si può ricorrere a prove fatte sul componente in scala 1:1 e nelle reali condizioni di servizio. Una previsione di durata a fatica sotto cicli di sollecitazione di ampiezza diversa è stata proposta da Miner. Per tener conto degli effetti prodotti da n i cicli di ampiezza σ i , si fa riferimento al numero di cicli a rottura N i che le curve di Wöhler forniscono per quell’ampiezza. La rottura avviene per accumulo di “danno” quando: Σ i n i / N i = 1 Meccanica della frattura e fenomeni di fatica. La meccanica della frattura permette di esaminare il comportamento a fatica di un materiale studiando la propagazione della cricca. Si possono individuare tre stadi successivi: - stadio I : innesco della cricca; - stadio II: stadio della propagazione lenta; - stadio III: fase della propagazione rapida, che evolve poi nella rottura.
La meccanica della frattura classica può essere applicata solo per lo stadio II e III, cioè nel caso in cui il difetto suscettibile di propagarsi sia già presente così da poter associare alla tensione (di trazione)
ed alla lunghezza della cricca un valore di K. Pur in assenza di difetti iniziali assimilabili a cricche, sono ipotizzabili meccanismi di nucleazione di una cricca, soprattutto a partire dalle superfici esterne in contatto
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