Materiali Metallici

M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello

dell’impronta da parte di un operatore ben preparato, così che è più facile l’automatizzazione del processo.

HRC 70

68

66

62

60

58

56

50

45

40

35

HV

1075 940

865

740

695

655

615

515

445

395

345

Tabella VI.4 : Conversione fra valori di durezza Rockwell e Vickers per gli acciai. E’ prevista, soprattutto nel campo della ricerca, una prova di microdurezza ( microhardness ) con carichi inferiori a 2N, finalizzata alla determinazione delle caratteristiche locali della superficie, ad esempio la durezza di un singolo grano o di un’inclusione non metallica. I valori di tale microdurezza sono difficilmente paragonabili a quelli che si ottengono dalla prova normalizzata perché coinvolgono una maggiore quantità di superficie, tipicamente ricoperta di uno strato ossidato e da stati tensionali complessi, che danno numeri maggiori di durezza. Nella figura VI.13 sono schematizzate le zone coinvolte nell’esecuzione di un’impronta di durezza Vickers. L’impronta normale coinvolge più grani, statisticamente orientati nelle varie direzioni, interessando spessori di materiale di alcune volte la profondità dell’impronta stessa. E’ evidente la necessità di spessori del manufatto di un ordine di grandezza superiori a quello dell’impronta, per evitare contributi da parte dei sistemi di afferraggio del campione. L’impronta micro, associata ad una preparazione metallografica, può coinvolgere un solo grano ed essere influenzata inconsapevolmente da alcune singolarità, come i bordi

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