Materiali Metallici 2024

M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello

Un altro difetto piano è rappresentato dalle Interfacce fra due fasi: come superfici di separazione tra due fasi differenti. Si distinguono due casi limite: 1. l’interfaccia incoerente, attraverso la quale non vi è continuità fra i reticoli cristallini delle due fasi; 2. l'interfaccia coerente, ove le fasi adiacenti hanno dei piani cristallografici e alcune delle direzioni di questi piani coincidenti. Le strutture delle due fasi non sono mai strettamente identiche. Il passaggio da una struttura all'altra attraverso un’interfaccia coerente conduce in generale all’esistenza di un campo di distorsione locale. Difetti di volume Le interfacce fra due fasi possono essere definite anche da difetti di volume costituti, nel materiale reale, da elementi estranei al metallo, come inclusioni non metalliche a base di ossidi, solfuri, micropori o soffiature. Questi difetti sono osservabili con microscopia ottica, elettronica o addirittura ad occhio nudo. Difetti, tensioni e deformazioni I vari tipi di difetti sinora visti permettono di spiegare molti dei comportamenti chimici, fisici, e meccanici in particolare, dei materiali metallici. Un cristallo ideale di metallo puro reagisce alle sollecitazioni di una forza esterna di trazione deformandosi approssimativamente secondo la legge di Hooke fino alla rottura per  teor  E/10. In presenza di difetti il metallo reale policristallino si deforma invece in modo reversibile

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