Issue 7
M. Zappalorto et alii, Frattura ed Integrità Strutturale, 7 (2009) 29-56; DOI: 10.3221/IGF-ESIS.07.03
Il confine elastoplastico continua a essere centrato nell’origine O, ma le componenti di tensione valutate rispetto al nuovo sistema di riferimento diventano:
sin
ϕ τ=τ ϕ τ−=τ
(55)
zx
0
cos
zy
0
che costituisce una soluzione ammissibile in accordo con la teoria delle slip lines di Sokolovskii [28]. L’entità della traslazione, pz R , dipende dall’NSIF elastico e dalla tensione di snervamento τ 0 . L’estensione della zona plastica di fronte all’intaglio risulta quindi:
2 R2P pz ρ
(56a)
− =∆
Confine elasto-plastico
Confine elasto-plastico approssimato
) ( R
ϕ
pz
R pz
y
R pz
P
ϕ
P
ϕ
ϕ
O
O ’
ρ /2
Slip lines
(a)
(b)
Figura 12 : Confronto tra la zona plastica approssimata (a), basata sulla soluzione lineare elastica, e la zona plastica esatta (b) per un materiale a comportamento elastico perfettamente plastico.
Quando l’intaglio diviene una cricca ( ρ =0), si ottiene McClintock [12, 25, 29]. Si osservi inoltre come due intagli con lo stesso valore di e 3 ρ
pz 2 R P =∆ e l’Eq.56a risulta in accordo con la soluzione di Hult e
K , ma con due differenti raggi di raccordo, presentano due differenti dimensioni della zona plastica; in particolare minore è il raggio di raccordo, maggiore è la zona plastica. Si noti inoltre come sostituendo nell’equazione (56a) l’espressione di R pz e πρ e e ρ 3 max τ K = sia possibile ottenere:
2
τ ρ=∆ e max
2 1
(56b)
P
−
τ
0
La relazione mostra che, a parità di tensione massima, la zona plastica è tanto minore quanto minore è il raggio di raccordo. Lo spostamento w per un intaglio parabolico in condizioni lineari elastiche risulta pari a [19]:
2 G Kr2 w e 3 ϕ ρ sin
(57)
=
π
pz R , si ottiene:
Quindi sostituendo r =
( ) ρ K 3
2 e
ρ G KR2 e 3 sin
ϕ
(58)
pz
w w
sin
π = =
=
ϕ
p
2
G
τπ
Ω
0
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