Materiali Metallici
Materiali Metallici
La teoria delle dislocazioni permette di interpretare il comportamento macroscopico di un materiale. Applicando ad un provino metallico un carico lentamente crescente, come nella prova di trazione, le dislocazioni non si muovono finché non si raggiunga un valore critico della sollecitazione, quello corrispondente a τ degli esempi precedenti, prossimo al carico unitario di snervamento. La mancanza di fenomeni irreversibili fino a questo punto fa sì che togliendo la sollecitazione esterna, la deformazione si annulla rigorosamente.
Il movimento delle dislocazioni ed il loro affioramento (irreversibile) ai bordi di grano sia interni che esterni spiega la deformazione plastica (permanente) macroscopicamente rilevabile del provino in corrispondenza dello
snervamento. Il movimento delle dislocazioni è reso più difficile dalla presenza di difetti puntuali (per la presenza di elementi diversi di soluto, nuvole di Cottrell) ma soprattutto lineari (altre dislocazioni) e piani (bordi dei grani): quanto più difficile è il movimento delle dislocazioni, tanto maggiore sarà il carico unitario di snervamento e la pendenza poi della
curva nel tratto di incrudimento. Al procedere della deformazione dopo lo snervamento (figura III.13), le dislocazioni si moltiplicano; il loro aumento di numero favorisce prima la deformazione ma la rende più difficile
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