Materiali Metallici
M. Cavallini, V. Di Cocco, F. Iacoviello
piani coincidenti. Le strutture delle due fasi non sono mai strettamente identiche. Il passaggio da una struttura all'altra attraverso un’interfaccia coerente conduce in generale all’esistenza di un campo di distorsione locale. Difetti di volume Le interfacce fra due fasi possono essere definite anche da difetti di volume costituti, nel materiale reale, da elementi estranei al metallo, come inclusioni non metalliche a base di ossidi, solfuri, micropori o soffiature. Questi difetti sono osservabili con microscopia ottica, elettronica o addirittura ad occhio nudo. Difetti, tensioni e deformazioni I vari tipi di difetti sinora visti permettono di spiegare molti dei comportamenti chimici, fisici, e meccanici in particolare, dei materiali metallici. Un cristallo ideale di metallo puro reagisce alle sollecitazioni di una forza esterna di trazione deformandosi approssimativamente secondo la legge di Hooke fino alla rottura per σ teor ≅ E/10. In presenza di difetti il metallo reale policristallino si deforma invece in modo reversibile fino allo snervamento per poi deformarsi plasticamente in modo irreversibile fino alla rottura, che avviene ad un valore di σ molto inferiore a quello teorico. La presenza delle dislocazioni permette di spiegare la differenza tra comportamento teorico e reale. Facendo riferimento per semplicità alle sole dislocazioni a spigolo, si può osservare che applicando una
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